Ian Gillan ha dei problemi a cantare "Child in Time"
Il bassista dei Deep Purple Roger Glover la scorsa estate spiegò al sito Noise 11 il motivo per cui la storica band britannica non suona più dal vivo uno dei suoi brani più classici, ovvero "Child in Time". Un paio paiono essere le cause principali per questa scelta netta che lascia sempre, anche a distanza di anni, l'amaro in bocca ai fan.
"Child in Time" è una canzone lunga, ha una durata di poco più di dieci minuti, è una 'protest song' venne scritta contro la guerra che gli Stati Uniti conducevano a quel tempo in Vietnam e la sua esecuzione richiede al cantante uno sforzo vocale non indifferente a causa degli acuti che viene chiamato a fare. Il brano venne incluso nel quarto album della formazione inglese "Deep Purple in Rock" uscito nel giugno 1970 ed ha smesso di figurare con regolarità nella scaletta dei concerti intorno alla metà degli anni Novanta, per essere poi accantonata del tutto nel 2002.
A Roger Glover è stato chiesto se "Child in Time" non venisse più proposta dal vivo perché il cantante Ian Gillan avesse problemi nell'eseguirla, lui ha risposto molto onestamente: “Beh, sì. (...) Ci ha messo una pietra sopra, 'Non canterò più quella canzone.' E' stata una sua decisione personale. Dobbiamo rispettarla perché è il nostro cantante e noi lo rispettiamo".
Il bassista dei Deep Purple ha inoltre meglio argomentato la scelta così tranchant di Gillan: "Quella canzone è stata scritta quando avevamo 24 anni, e quando hai 24 anni puoi fare le cose in modo molto diverso rispetto a quando ne hai 74. (...) Quando Ian è invecchiato, ha provato a farla, ma non volevamo imbrogliare e avere un'armonia migliore suonata da un campionatore o da una chitarra o qualcosa del genere."
Glover ha confidato che esiste anche un altro motivo relativo alla "politica nella band a quei tempi" ed è legato a filo doppio al difficile rapporto personale che aveva Gillan con l'ex chitarrista del gruppo Ritchie Blackmore (che oggi compie 76 anni). "Ian Gillan, una sera non poteva andare avanti a cantare e disse, 'Ho il raffreddore. Stasera non posso fare "Child in Time"'. In tutta risposta Blackmore suonò gli accordi di apertura del brano. Ovviamente il pubblico impazzì e Ian fu costretto a farla. Quello si trasformò in un caso". Ian Gillan se la legò al dito, disse, 'Questo è tutto. Non canterò mai più quella canzone.' E non è che non ne sia orgoglioso, è solo che non la vuole più cantare."
Comunque in tema di setlist da proporre in concerto Glover sostiene che sarebbe un grande errore lasciare fuori troppi classici. "Una delle domande più frequenti che mi vengono poste è, 'non sei stanco di suonare "Smoke on the Water"?' La risposta è no, è una canzone fantastica da suonare, suscita sempre un'ottima reazione del pubblico. Possiamo modificare la struttura della canzone in modo che sia un poco diversa. Suono una parte di basso diversa ogni sera."